La scelta. Insufficienza pirandelliana

Il nostro parere

La scelta (2015) ITA di Michele Placido

Il tema è notevolmente scabroso: una donna vittima di stupro che scopre di essere incinta, con conseguenze immaginabili sul matrimonio. La fonte letteraria è nobile: un dramma di Pirandello, poco amato e poco visto dal pubblico per la complessità dei contenuti. Il risultato è debole: poca passione e troppa confusione.

Laura e Giorgio sono benestanti, sono felici, sono una coppia perfetta tranne per una cosa: lei non riesce a restare incinta. Quando invece la cosa accade è a seguito di uno stupro. Evento a cui lei reagisce in modo inaspettato: chiudendosi in se stessa, allontanando il marito, rifiutando di denunciare l’aggressore, decidendo di tenere il bambino. Giorgio, invece, è sconvolto e non riesce ad accettare questo figlio che non sa di chi è. Il rapporto tra i due rischia di distruggersi ed il finale non riesce a rassicurare totalmente.

Sono tanti gli sviluppi che potevano darsi all’opera, ma Michele Placido resta aggrappato al testo originale con scelte registiche discutibili. I dialoghi sembrano staccati dallo sviluppo della vicenda, il contesto stride con il dissidio interiore della coppia, la recitazione appare vuota e involontariamente surreale.
Ambra Angiolini mette davvero tanta foga nell’interpretazione di Laura, ma questo personaggio non colpisce, non addolora. Raoul Bova si aggira confuso per il set e proprio non convince.

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