La persona peggiore del mondo – Evoluzioni

Il nostro parere

La persona peggiore del mondo (2021) NOR di Joachim Trier

Julie rompe con il suo fidanzato Aksel e si butta in una nuova relazione nella speranza di ottenere una nuova prospettiva sulla vita. Tuttavia, presto si rende conto che alcune scelte sono già alle sue spalle.

Il regista norvegese Joachim Trier ha concepito una sceneggiatura vivida e brillante (nomination all’Oscar) centrata su un personaggio ricco di sensibilità e reso in modo notevole da Renate Reinsve, non a caso vincitrice del premio come miglior attrice a Cannes.

Raccontato in dodici episodi, il film presenta con musicalità molte idee narrative e visive interessanti che permettono di scavare all’interno dei personaggi, riflette sulle connessioni della vita, sul senso dell’identità e sui legami che creiamo con chi ci circonda. Bellissima la scena in cui la protagonista ferma il tempo perché scopre l’amore. Una metafora riuscitissima con cui il regista si concede ad una profondità rara, nonostante non vi siano dialoghi, ma solo accostamenti.

Ugualmente riuscita è la credibilità drammatica dell’opera. E non dobbiamo dimenticare di citare la colonna sonora di questo film, una raccolta di pop sintetico, folk rock, bossa nova e orchestra classica che dà consistenza e temperatura a tutto ciò che vedi. Desideroso e sicuro di sé, divertente e triste, questo è un film che combina il tenero e il feroce della vita. Quando si sente nella scena finale “Waters of March”, è come essere abbracciati dal sole e dalla gentilezza.

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