La maggiore età. La prima notte non si scorda mai

Il nostro parere

La maggiore età (1932) USA di Gregory La Cava

Michael e Betty, universitari e innamoratissimi, battibeccano per la gelosia prima di lui e poi sulla riluttanza di lei a decidere per il matrimonio. Farlo significherebbe rinunciare agli studi e ad una carriera e Betty non se la sente. Consigliati dai rispettivi professori, un tempo pure loro legati da un forte sentimento scemato durante gli studi, decidono per il grande passo, ma prima di comunicarselo reciprocamente tutto crolla. Michael, infatti, accompagna a casa una cameriera amica. I due si ubriacano e fanno sesso, scoperti dal padre tornato a casa in piena notte. Per evitare lo scandalo e la prigione Michael deve sposare la giovane cameriera, conscio del suo errore, ma non innamorato. A riportare l’amore sulla retta via ci pensa l’incidente mortale di Duke, ricchissimo amico dei due ragazzi che viveva la vita come un perenne divertimento.

Tra i film di La Cava questo non spicca per brillantezza e spessore. I dialoghi della prima parte sono molto buoni ed il personaggio di Dora è largamente il migliore, dotata di un’affilata lingua ed intelligenza superiore a tutti gli altri coprotagonisti. Peccato che anche lei si debba arrendere al perbenismo conformista della seconda parte dell’opera, decisamente meno riuscita e noiosa. Duke muore tra le braccia degli amici ma ha solo una ridicola benda, perfettamente a posto come Betty, in macchina con lui durante lo scontro, ma impeccabile nel letto di malattia, senza neppure un capello fuori posto. Siamo lontani dai vertici.

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