La cagna. L’uomo e la donna

Il nostro parere

La cagna (1972) ITA di Marco Ferreri

Riscoprire Ferreri a 20 anni dalla morte. Il suo spirito caustico, la sua cinematografia aspra e corrosiva era unica nel panorama italiano. Bisogna ammettere che manca un personaggio del genere, manca totalmente in questa era inespressiva in cui un Edoardo Leo viene proposto come il volto nuovo del nostro cinema. Ma chi adesso avrebbe il coraggio di prendere due attori, ora icone ma comunque già star internazionali, come Mastroianni e Deneuve e costruire una storia così forte e disturbante? Aggiungiamoci poi che gli interpreti erano anche coppia nella vita.

La cagna parla della relazione tra Liza e Giorgio. L’uomo vive solitario su di un’isola semideserta in compagnia di un cane, Melampo. Ha lasciato la famiglia e si è isolato dal mondo. Sull’isola arriva Liza che litiga con i compagni di barca e scende a riva. L’incontro con Giorgio farà esplodere una tensione sessuale che legherà i due. Liza, gelosa dell’affetto che Giorgio ripone sul cane, lo fa annegare. Per riparare al fatto, accetta di sottomettersi a Giorgio come faceva l’animale.

Ferreri mette in scena un rapporto sadomasochistico senza l’ombra della morbosità, senza pruderie. Da osservatore attento dell’animo umano, per quanto misogino, non è minimamente interessato all’aspetto sessuale ma alle dinamiche uomo-donna, all’impossibilità dell’artista intellettuale di isolarsi dal mondo, alla corruzione borghese appartenente alla famiglia, alla necessità delle relazioni.

Il paesaggio selvaggio permette di esprimere tutto ciò in una forma spoglia, anarchica, con lo spirito di un regista potente e mai banale.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email