La battaglia degli imperi. I romani cinesi

Il nostro parere

La battaglia degli imperi Dragon Blade (2015) USA/CINA di Daniel Lee

Nel 48 a.C. vi sono i guardiani della via della seta che mantengono la pace tra 36 popoli. Il governo, però, scopre che qualcuno del gruppo è stato corrotto, e tutti i membri della squadra vengono mandati ai lavori di ricostruzione di una fortezza in rovina, chiamata Porta delle Oche Selvatiche.  Neanche a farlo apposta capita in quei paraggi una legione romana in fuga comandata da Lucio che ha il compito di proteggere il piccolo Publius dal sanguinario fratello maggiore Tiberius. Tutti insieme, romani e asiatici, fanno pace e ricostruiscono la città finchè il malvagio Tiberio arriverà con il suo esercito per massacrare tutti.

Se non fosse per una certa dose di cattiveria (non tutti i buoni si salvano, anzi) il tutto si ridurrebbe ad una favoletta dei buoni sentimenti. Il cattivone viene punito alla fine com’è giusto che sia e la pace torna a trionfare. Il messaggio, chiaramente ripetuto ad ogni pie’ sospinto, è che insieme si è più felici, soprattutto se si mettono da parte bramosia, egoismo e vanità.

La sceneggiatura è imbarazzante, infarcita di incongruenze storiche tali da far accapponare la pelle. Il cattivo è abbastanza ridicolo, così come la perizia nel maneggiare le armi dei diversi eserciti che sembrano aver imparato tutti dal Kung Fu.

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