Kim. Massacrato dal doppiaggio

Il nostro parere

Kim (1984) UK di John Howard Davies

La messa in scena del romanzo di Rudyard Kipling fatta per la televisione inglese negli anni ottanta. La sceneggiatura di Brabazon tenta una certa rilettura del libro apportando aspetti più moderni ma, complice un doppiaggio ai limiti del sopportabile, tutto scade nel falso buonismo. Il formato cinematografico esalta l’aspetto visivo e paesaggistico delle riprese. E’ penalizzato la parte dinamica dell’opera. Le scene di combattimento non hanno slancio, impatto, qualità.

Diventa però impossibile valutare la recitazione di Peter O’Toole e degli altri attori. Si recuperano i film grazie a Rai Movie, ma quando i laboratori di doppiaggio giungono a fornire prove terribili, sarebbe meglio rinunciare puntando sui sottotitoli. Il lavoro compiuto su Kim è ai limiti della decenza, tanto è falso, pressapochista, qualitativamente scarso. Il santone interpretato da O’Toole è terrificante (se ci si aggiunge il trucco posticcio e greve), il ragazzino protagonista è petulante e finto e via discorrendo. Nessuno si salva. Il giudizio critico ne è la conseguenza.

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