Johnny English colpisce ancora -Tra il parodico e il demenziale

Il nostro parere
Johnny English colpisce ancora (2018) UK di David Kerr

Un attacco informatico rivela l’identità di tutti gli agenti segreti britannici sotto copertura. L’unico rimasto sul campo è in pensione  e si chiama “English, Johnny English”. Riunito in team col suo fedele scudiero Bough, l’agente English, entusiasta di tornare al lavoro, dovrà vedersela con un’affascinante spia russa, con droghe sintetiche mai sperimentate e con un giovane e rampante nemico, re del digitale.
Terzo episodio dell’agente segreto più imbranato al servizio di sua maestà. Il volto è quello di Mr. Bean, ma siamo più nel campo del classico slapstick, con una comicità tra il demenziale e il parodico. Una regia senza grandi idee ma al servizio di alcuni momenti divertenti come quando English si mette il visore per entrare nella realtà virtuale, malmenando una vecchietta e una guida turistica. La storia si dipana in modo abbastanza prevedibile ma la faccia di gomma di Atkinson è sempre spassosa di fronte ai guai che il suo personaggio combina.

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