Il viaggio delle ragazze (2017) USA di Malcolm D. Lee
Quando quattro amiche di lunga data partono alla volta di New Orleans per la nuova edizione dell’Essence Festival. I loro legami si rinsaldano, le emozioni si accendono e, fra musica, balli sfrenati, alcol, risse sembrano essere tornati per loro i giorni della giovinezza.
Film senza spessore, zeppo di luoghi comuni, neanche rispettoso della realtà black. L’unico aspetto positivo è il fatto che il film è centrato esclusivamente su attrici nere, a differenza di un filone ormai assestato sulla comicità esclusivamente maschile. Purtroppo l’idea naufraga nella sciatteria della sceneggiatura che ricalca il già vistissimo. C’è quella affermata (che però non è felice), quella che si è chiusa in se stessa (ma ha dentro un mondo di cose), c’è quella che è di fronte al dilemma etico (che risolverà positivamente of course) e c’è quella fuori di testa che dice tante volgarità perchè dovrebbe essere la donna senza peli sulla lingua, ma è solo una macchietta poco riuscita.
Tutto questo per dire che due ore per una storia che non sta in piedi e con una raffica di sciocchezze per strappare la risata facile, è davvero troppo. Si finisce per rimpiangere Neri Parenti e la coppia Boldi-De Sica: hanno più misura e buongusto.