Il segreto dei suoi occhi. Grande cast per un remake

Il nostro parere

Il segreto dei suoi occhi (2015) USA di Billy Ray

2001. Dopo l’11 settembre, mentre indagano su un caso di terrorismo, Ray e la sua miglior amica Jess vengono chiamati per l’omicidio di una ragazza. Purtroppo la giovane è la figlia di Jess che ne esce totalmente sconvolta. Ray e Claire, l’assistente del procuratore distrettuale di cui è innamorato, scoprono il colpevole ma questi viene rilasciato perché è un potenziale testimone contro i terroristi islamici. Ray è sommerso dai sensi di colpa poiché la figlia di Jess aveva un appuntamento con lui il giorno dell’omicidio, appuntamento che aveva rimandato per il lavoro. L’assassino scompare ma Ray lo cerca per 13 anni. Quando crede di averlo ritrovato torna a New York per risolvere il caso e sdebitarsi verso Jess che non si è più ripresa.

Il remake del film argentino del 2009 (vincitore del premio Oscar come miglior film straniero) spostando l’ambientazione negli Stati Uniti viene a privarsi di quella che in poesia si definisce “occasione-spinta” ovvero il substrato non esplicitato che da senso a tutto il film.

E’ una grande debolezza poiché passare dall’atmosfera repressiva della dittatura argentina dei colonnelli alla lotta contro il terrorismo del post 11 settembre non è proprio la stessa cosa. I soprusi commessi in nome del patriot act voluto da Bush non sono paragonabili al clima spaventoso, morboso e malato della nazione sudamericana e il non detto del film di Campanella è qualcosa di più di un semplice sfondo: è il senso di colpa di un’intera nazione.

Questa amputazione, ancorché necessaria. ha privato l’indagine di originalità riducendolo a quello tipico del legal drama di televisiva memoria.  Nella serialità, peraltro, si nasconde l’orrore del male, mentre nel singolo film si perde anche l’aspetto etico per cadere nella genericità.

Il grande cast perciò diventa superfluo e non valorizza la storia, che non ha più l’intensità del dolore, ma solo l’attesa della soluzione.

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