Il nome del figlio (2015) ITA di Francesca Archibugi
Il film è il remake di Cena tra amici, film francese del 2012, assai arguto e divertente. Buona, perciò, l’idea di trasportare la vicenda in Italia, modificando alcuni aspetti dei personaggi per adattarlo maggiormente alla realtà del nostro paese.
In questa operazione, però, è stato quasi amputato l’aspetto più interessante dell’opera francese, capace di coniugare una riflessione sui livelli sociali dei protagonisti, sulla autoreferenzialità dei ceti sociali benestanti con un testo divertente, leggero, ficcante, ricchissimo di battute fulminanti. Nella trasposizione italiana, invece, si è voluto fare la solita contrapposizione ideologica tra destra e sinistra, appesantendo notevolmente la briosità del testo con riferimenti sociali forzati e poco convincenti.
Inoltre, mentre nella versione originale, gli interpreti erano esplosivi nella comunicazione, si è voluto dare delle etichette fin troppo facili ai diversi personaggi nel tentativo di essere più comici. La ginnastica sui generis della Golino, la passione per lo smartphone di Lo Cascio e la romanziera romanaccia della Ramazzotti sono sembrati ridicoli e fuori luogo, svilendo un’idea forte.
Complessivamente, è una delusione. La Ramazzotti fa per l’ennesima volta la cafona dal cuore buono, Lo Cascio manca totalmente della ironia di Charles Berling nell’originale, la Golino fa ancora una volta lo stesso ruolo. L’unico che convince è Gassman, ma quanto sarebbe stato più efficace con un film più equilibrato.