Il mio primo Natale – Come accadde

Il nostro parere

Il primo Natale (2019) ITA di Ficarra e Picone

Il ladro Salvo e il sacerdote Valentino vengono catapultati indietro nel tempo, ai tempi della nascita di Gesù Cristo nella Palestina di Erode. I due improbabili compagni di avventure si cacciano presto tra mille guai.

Lo spunto narrativo non può non portare alla mente il famosissimo Non ci resta che piangere. Qua, invece che nell’Italia medievale, siamo nella Palestina dell’anno zero. Questo consente al duo comico di agganciare altri problemi della contemporaneità e le politiche dell’allora ministro Salvini che incoraggiava i respingimenti.

Oltre a voler far ridere, come anche Zalone, i due attori siciliani hanno sentito l’esigenza di dare profondità alle loro storie. Tuttavia, non sono riusciti a dare qualità anche all’opera che risulta complessivamente leggero e poco ispirato. Funziona sempre la dialettica tra Picone e Ficarra che hanno meccanismi comici oliati e sincronizzati. Affiatati come sono, i loro battibecchi sono sempre simpatici e briosi, ma non riescono a nascondere la debolezza delle scene presunte di azione.

E’ un passo indietro rispetto a L’ora legale, dove invece la satira si sposava perfettamente ad una riflessione sulle condizioni socio economiche dell’Italia. La dimensione favolistica, le forzature della trama erano superabili in un contesto comico riuscito ma qua le battute stentano a decollare e il buonismo troppo conciliante rischia di essere superficiale.

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