Il Festival Fedic di Montecatini visto da Brescia: Piavoli e AGEnda Cinema.

Ore di immersione al buio di una sala cinematografica illuminata da un grande schermo e l’incontro tra tante persone che condividono l’amore per il cinema: questa è la magia di ogni buon festival, anche della 72° Italia Film Fedic Mostra del Cinema di Montecatini, conclusa domenica 26 giugno con una significativa presenza bresciana.

Franco Piavoli, il regista di Pozzolengo autore di capolavori come “Pianeta azzurro” e “Nostos”, è stato qui premiato alla carriera insieme all’attore Ivano Marescotti da Paolo Micalizzi, direttore artistico del festival insieme a Gianluca Castellini. Al nostro regista è stato riconosciuto il merito di avere innovato il linguaggio del cinema con la scelta di farne una partitura di immagini e suoni in cui anche le parole, quando ci sono, contano non tanto e non solo per quello che dicono, ma per la musica che producono.

Lo incontriamo sereno come sempre -o almeno serenità è quella che ci trasmette-, lucido a rivendicare la forza del suo cinema che paragona -immodestamente dice- a una sinfonia di Beethoven. Lontano dai montaggi rapidi a cui ci ha abituato tanto cinema americano Fast & Furious, Franco Piavoli, pigro come racconta di essere, preferisce i tempi lunghi della contemplazione e della riflessione. Preferisce raccontare visivamente concentrandosi sull’intensità degli sguardi, sui dettagli dei visi, sulla sacralità di alcuni gesti. Lo dimostra la proiezione in sala domenica 26 giugno del corto “Emigranti” da lui realizzato nel 1963 per il cineclub Brescia a cui apparteneva.

All’epoca aveva quarant’anni e l’emigrazione meridionale verso il nord Europa era un fenomeno di cui si occupavano sociologi e storici, ma ancora poco esplorato nella letteratura e nel cinema. Franco Piavoli realizza un film in 8 mm di 11 minuti che, in un bianco e nero potente, ritrae un viaggio in treno, la pioggia sul vetro dei vagoni in fuga dalle compagne e l’arrivo straniante alla stazione di Milano, tra altoparlanti gracchianti e corpi addormentati tra valigie di cartone legate con lo spago.

La Fedic, la Federazione Italiana dei Cineclub, storica e attiva associazione di cinema accreditata presso il Ministero dei Beni Artistici e Culturali e attualmente presieduta da Lorenzo Caravello, ha conservato il film di Piavoli insieme all’altro proposto in visione, “Il cero” di Giuseppe Fina del 1955, nel proprio archivio ora digitale. Tra le migliaia di opere conservate, come ci rivela Mariangela Michieletto di CSC- Archivio Nazionale Cinema Impresa, ci sono quelle di registi oggi famosi, come Franco Piavoli, Bruno Bozzetto, Giuseppe Ferrara, Corrado Farina che in Fedic hanno trovato accoglienza e confronto. Lo stesso succede oggi ai giovani autori che abbiamo incontrato a Montecatini, promettenti registi che, chissà, sulle spalle di giganti come Piavoli, potranno forse guardare ancora più lontano.

Le luci ora a Montecatini sono spente, ma il lavoro dei cineclub continua, anche di quello appena nato a Brescia, AGEnda Cinema, che ha invitato gli appassionati di cinema a un dibattito sul film documentario “Bella Ciao” alla festa provinciale dell’Anpi di Collebeato, giovedì 30 giugno alle ore 21. Ne hanno parlato i protagonisti –  l’Organizzatore Ermanno Guida, la regista Giulia Giapponesi, il direttore della fotografia Gianluca Ceresoli – insieme al pubblico e alla Commissione Scuola ANPI “Dolores Abbiati”, co-organizzatrice dell’iniziativa con AGEnda Cinema: si è ricreata la magia del cinema sotto le stelle tra parole di cinema che sono ponti d’amicizia.

Laura Forcella Iascone

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