Il cavaliere Oscuro – ln ricordo di Heath

Il nostro parere

Il cavaliere oscuro (2010) USA di Christopher Nolan

Batman e Jim Gordon si alleano con il nuovo procuratore di Gotham City, Harvey Dent, per combattere il crimine organizzato che dilaga in città e fermare un pericoloso rapinatore, il Joker, che ha gettato la città nell’anarchia.

Secondo episodio della trilogia di Nolan e, purtroppo, ultimo film interpretato da Heath Ledger prima della tragica morte a soli 27 anni. Il mito di Batman viene riletto ulteriormente in tono ancora più cupo e tormentato. Il dilemma etico che si pone di fronte a Bruce è epocale ed il suo nemico, il Joker, è quanto di più diabolico esista. Il personaggio di Ledger, a differenza del mitico di Nicholson, lascia la caricatura per diventare tormentato e feroce. Se il fumettistico Joker di Batman aveva la ricerca del potere nel suo obiettivo, questo vuole solo convincere l’uomo del suo lato terribile, disumano. Desidera vedere la sconfitta dell’etica.

Il pessimismo di Nolan assurge nella visione globale della trilogia dove restano davvero indimenticabili i cattivi (Joker e Bane nel terzo episodio), caratterizzati e potentissimi nella loro presenza scenica. Questa raffigurazione tetra e angosciante ha forse nuocioto agli incassi ma non alla qualità dell’opera.

Il film vive sulla contrapposizione tra Batman e Joker, in fondo due freaks emarginati dal mondo, costretti a nascondere la propria identità. Per stessa ammissione di Joker stesso, i due protagonisti sono mostri che si affrontano in modo quasi speculare.  Per entrambi questo estremo periclitare nelle strade di Gotham è il tentativo di riempire un vuoto, di accettare la perdita. Il dramma umano diventa perciò preminente rispetto all’azione che serve solo ad incrementare il senso di angoscia perchè, per quanto spettacolare nella sua costruzione, non diventa orpello estetico per divertire il pubblico, ma scontro letale in cui salvare se stessi e il mondo.

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