Il cacciatore di giganti. Deludente

Il nostro parere

Il cacciatore di giganti (2013) USA di Bryan Singer

Un’antica guerra riaffiora il giorno in cui un giovane agricoltore apre involontariamente una porta tra il nostro mondo e quello di una spaventosa razza di giganti. Liberi di vagare sulla Terra per la prima volta da centinaia di anni, i giganti reclamano i territori un tempo perduti, costringendo il giovane Jack (Nicholas Hoult), a prendere parte alla battaglia della sua vita per fermarli. Lottando per un regno, per i suoi abitanti e per l’amore di una principessa coraggiosa, Jack si ritrova faccia a faccia con questi inarrestabili guerrieri che credeva esistessero solo nelle leggende, ed ha l’occasione di diventare egli stesso una leggenda.

Un film fantasy ispirato alla fiaba dei fagioli magici che portano dritti alla terra dei giganti. Bryan Singer si prende un intervallo nella saga degli Xmen con quest’opera naif, molto distante dalle sue altre produzioni. L’aspetto fiabesco stride con l’oscuro mondo degli xmen non tanto per la brutalità (i giganti non sono da meno dei mutanti in questo caso), ma per la semplicità degli elementi narrativi.

La fiabetta e la morale in essa contenuta sono squadernati senza creare aspettative in un crescendo di deja vu e di luoghi comuni. La bella atmosfera ed il design dei giganti, grotteschi e barbari, riportano correttamente ad un mondo fantasioso e suggestivo. L’assedio che si ispira in qualche modo al Signore degli anelli è rappresentato con un indice di spettacolarità corretto, così come il cast si impegna per dare un tocco di levità e umorismo alla vicenda. Eppure non c’è mordente e non c’è tensione. Deludente

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