I mostri. L’Italia del Boom raccontata come nessuno ha fatto

Il nostro parere

I mostri (1963) ITA di Dino Risi

Uno dei totem della Commedia all’Italiana va riscoperto nella versione restaurata che ci mostra nella sua completezza questo caposaldo degli anni sessanta. L’occhio di Dino Risi (aiutato da sceneggiatori eccezionali quali Scola, Maccari, Age, Scarpelli, Petri) inchioda l’Italia del Boom alle sue inadeguatezze e incongruenze.

Il film va riscoperto per molteplici motivi. Ci sono attori fantastici che dominano lo schermo sdoppiandosi in ruoli tutti diversi. I diversi episodi variano di lunghezza, mostrando (quasi fosse una sorta di compendio enciclopedico) come si possano fare brevissimi corti, ispirati ad idee geniali, e mediometraggi che sembrano opere complete (L’episodio La Nobile Arte vale più di quasi tutte le commediole che infestano lo schermo oggi). C’è, infine, una regia potente che sa gestire le tante storie (20!) con omogeneità e sicurezza, con visione e professionalità.

Dino Risi, inutile dirlo, è un esempio di grande regista che, senza toccare i vertici del genio, ha sempre raccontato la penisola con occhio cinico e disincantato, mai schiavo di mode o di ruffianeria. Pochi hanno narrato la storia d’Italia come lui. Pochissimi hanno avuto la sua lucidità, la sua bravura.

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