I 4 dell’Ave Maria (1968) ITA di Giuseppe Colizzi
Cacopoulos è ormai un vecchio bandito che, a causa del tradimento dei suoi compari, sta scontando una lunga pena detentiva. Gli viene fatta una proposta per poter porre termine al suo soggiorno in carcere…
Seconda volta sullo schermo della coppia Bud Spencer e Terence Hill in una versione decisamente meno comica ma sempre nella cornice dello spaghetti western che li renderà, grazie a Trinità, famosissimi. La coppia deve, però, a Colizzi l’invenzione dei loro personaggi anche se all’origine Hill è una copia molto più statica di Clint Eastwood e Spencer più furente e poco comico.
La parte più istrionica è, infatti, delegata a Eli Wallach che ripropone sostanzialmente il personaggio di Tuco nel Buono, Brutto e cattivo di Leone, girato due anni prima. Di questo e dei precedenti Colizzi è totalmente debitore anche se curiosamente questo film precede e ispira in qualche modo il successivo Giù la testa. L’ambientazione simil messicana, il riferimento alla rivoluzione e la fucilazione non riuscita sono riproposti grosso modo anche nella filmologia Leoniana.
La fissità dei personaggi, alcuni dei quali poco sviluppati (vedasi l’equilibrista di colore), è un limite del film che percorre con buona cultura e discreta visione la filmografia western, toccando diversi punti controversi, quali lo schiavismo e la violenza. Il prodotto è assolutamente di livello e credibile.
