Good kill. Assassini da salotto

Il nostro parere

Good kill (2014) USA di Andrew Niccol

Thomas Egan è un pilota, passato a pilotare droni nella nuova guerra tecnologica contro i talebani. Davanti ad uno schermo comanda l’assassinio di diverse persone, tra cui molti innocenti. Il suo stato d’animo è combattuto mentre a casa, avendo anche moglie e figli, va tutto male. L’uomo si rinchiude in se stesso chiedendosi se quello che fa è davvero giusto. Anche un’altra sua collega, Vera, è in crisi, soprattutto dopo gli attacchi indiscriminati decisi dalla CIA.

Niccol conferma il legame con il suo attore feticcio, Ethan Hawke atteso in un ruolo abbastanza intenso, difficile da rendere perchè piccoli, impercettibili movimenti sono alla base proprio del personaggio, impegnato nella sua guerra da laboratorio. La tematica ricorrente del regista neozelandese è sempre legata all’aspetto etico delle decisioni che un uomo è costretto a prendere. In situazioni limite, che sia la fantascienza di Gattaca o il mondo dell’entertainment come Truman Show o, come in questo caso, la coscienza del pilota che a migliaia di km di distanza decide se uccidere un essere umano o meno, Niccol si chiede ed esplora l’animo umano e la sua reazione davanti al dilemma etico.

L’opera si dipana lentamente e con poca verve. Interessante il tema ma troppo schematica la sua rappresentazione.

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