Gli ultimi saranno ultimi. Anche questo film non scherza

Il nostro parere

Gli ultimi saranno ultimi (2015) ITA di Massimiliano Bruno

Senza girarci intorno: una delusione. Il regista affronta senza particolare coraggio una vicenda popolare senza avere il coraggio di giocarla sulla farsa e sulla forza di idee provocatorie, alternative. Preferisce una narrazione piatta e conformista (la donna buona e brava che subisce da tutti senza mai reagire finchè sbrocca), limitandosi alla superficialità. Un film molto simile, ma di ben altro impatto, era Due notti un giorno dei Dardenne. Si potrebbe obiettare che i belgi sposano il registro neorealista mentre Bruno si mantiene nell’ambito della commedia, ma questo discorso è fuorviante.

Bruno si mantiene a margine dei problemi, lascia aperti spiragli rassicuranti, non ha neppure il coraggio di smuoversi dall’happy end (senza ovviamente rispondere alle mille questioni lasciate inevase dal film); si limita a confezionare un prodotto ruffiano che fa sentire lo spettatore dolorosamente partecipe della dignità offesa dell’operaia, indignato il giusto, ma sollevato nella propria coscienza borghese.

Gli attori cercano di reggere il colpo, ma c’è poco da salvare quando manca vitalità.

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