Febbre a 90° (1997) UK di David Evans
Paul Ashworth, insegnante di letteratura ed allenatore di calcio, è un tifoso accanito dell’Arsenal. Nella scuola dove insegna, conosce Sarah, una collega seria e riservata, che non condivide la sua passione sportiva.
Film curioso basato sull’omonimo libro di memorie di Nick Hornby. Le spiegazioni di Hornby sulla psicologia e la sociologia del tifoso è interessante. Quando la partita di campionato finisce e le persone scendono in strada per esprimere i propri sentimenti, si comprende il significato dell’esperienza sportiva, della passione folle per un gioco.
Chi appartiene a questa categoria di persone non può non riconoscersi nelle ansie, paure del protagonista, romantico innamorato di una donna e una maglia, indeciso su cosa scegliere perché quei colori sono stati compagnia di una vita e di un’adolescenza non sempre felice.
Se invece una scelta del genere non è nemmeno lontanamente familiare al proprio modo di pensare, vedere Febbre a 90 apre una finestra sul mondo fanatico dei tifosi. Con la sua recitazione controllata, le sue ambientazioni storiche (ci sono lunghi flashback degli anni ’60 e ’70) e il suo esame costruito in modo convincente del fanatismo di un uomo nei confronti di una squadra (che ha le sue origini nella sua relazione con il padre separato), è forse il miglior film sportivo realizzato dal punto di vista di un fan. Gli aspetti sportivi del film, uniti ai suoi elementi romantici, creano un film di grande fascino. E se non altro, la colonna sonora include successi stellari del periodo dei Pretenders, degli Who, dei Fine Young Cannibals e degli Smiths.
FRASE DA RICORDARE
“Pensavo che avessimo superato questa fase”
“Noi non supereremo mai questa fase!”