Falling – Storia di un padre

Il nostro parere

Falling – Storia di un padre (2020) USA di Viggo Mortensen

John Petersen vive con Eric e la sua figlia adottiva nel sud della California. L’uomo accoglie il padre conservatore a casa loro prima che vada in pensione, ma lui comincia ad essere affetto da degenerazione senile.

Gli uomini di una generazione più anziana sono stati spesso educati a credere in certe cose. Gli hanno insegnato che dovevano essere un “vero uomo”. Il che di solito significava non mostrare mai emozioni e crescere i figli a propria immagine. Man mano che la società progrediva e diventava sempre più liberale in modi prima inimmaginabili, molti semplicemente non riuscivano a tenere il passo. Il cambiamento può essere spaventoso.

È il caso del personaggio interpretato da Henricksen, Willis. È un uomo testardo, duro, insopportabile ormai prossimo alla morte. Nelle dinamiche familiari che si stabiliscono tra lui e i figli/nipoti tramite l’inconciliabile visione della vita sta tutto il film. L’esordio alla regia ci mostra Mortensen maturo ma ancora relativamente incisivo.

Falling è un dramma aspro che può essere misurato dalla potenza delle sue rappresentazioni centrali. In Henriksen e Mortensen hai due pesi massimi ed è il conflitto tra loro che spinge questa battaglia generazionale ad una sfida crudamente muscolare. Nessun pugno viene tirato qui ed è insolito vedere un film così audace e schietto. Soprattutto per un primo lungometraggio. Falling è uno studio sul carattere sicuro di un uomo intrattabile che semplicemente si rifiuta di cambiare.

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