Eight days a week. Una volta c’erano i Beatles

Il nostro parere

Eight days a week (2016) USA di Ron Howard

Eight Days a Week, investiga sui due anni in cui il gruppo di Liverpool conobbe il successo, in un vortice inarrestabile di tour, concerti, dischi e caos incontrollato, sottoposti a tensioni incredibili. Dai concerti al Cavern Club all’ultima esibizione sul tetto di Abbey Road, Ron Howard ci narra l’evoluzione di quattro ragazzotti scapestrati e provocatori che sono diventati la band più famosa della storia.

Il documentario di Ron Howard mostra questa perenne folla oceanica che urla, piange, sviene senza il cotè  indagatore, del narratore. Howard fa cronaca, consegnandoci un documento che mette a confronto quattro giovinastri con il fenomeno che ha cambiato il mondo.
Dopo l’entusiasmo dei primi anni (dove i Beatles erano una sola cosa, unita, allegra ed entusiasta), si passa allo stress, all’insopportazione verso la musica e quindi verso i propri compagni di avventura.

Howard è sicuro, ma prevedibile a causa della cronologica costruzione del racconto. Il muro musicale, intervallato da interviste ai Beatles oltre che a personaggi famosi allora tra i fan, è impressionante, una vera gioia per gli amanti della band. Complessivamente positivo e piacevole, racconta il già detto.

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