E noi come stronzi rimanemmo a guardare – Quindi?

Il nostro parere

E poi come stronzi rimanemmo a guardare (2021) ITA di Pif

Licenziato a causa di un algoritmo da lui stesso creato, Arturo, un dirigente rampante, trova lavoro come corriere per una società di nome FUUBER. L’uomo si innamora di Stella, un ologramma sviluppato dall’azienda.

Terzo film di Pif come regista ed il più deludente. La visione di un mondo dominato dalla tecnologia, dagli algoritmi tocca certamente un punto sensibile della società odierna ma mettere tutto in farsa, accentuando i fenomeni già in corso fa sorridere ma non è particolarmente acuta perchè sposa soluzioni elementari poggiandosi, peraltro, sui personaggi usuali di De Luigi e dello stesso Pif.

Pif raffigura il mondo del lavoro attraverso stereotipi prefigurando un futuro dominato dalle macchine e dalla formule matematiche, adombrando un complotto mondiale di Facebook o Bill Gates, insomma la San Fernando Valley. Il finale minaccioso e aperto ha senza dubbio un fondo di verità ma l’idea non è supportata adeguatamente.

La scenografia molto interessante di Vittuori è decisamente la parte creativa più riuscita perchè originale e visionaria. Lo stile di Pif nella conduzione del film è diventata più sicura e questo è un aspetto interessante del prossimo futuro del regista che deve accompagnare alle intuizioni anche una profondità maggiore. Mediocri le interpretazioni, carini i camei tra cui l’omaggio a Nichetti.

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