Drive me home – Camionisti

Il nostro parere

Drive me home (2018) ITA di Simone Catania

Antonio scopre che la sua casa natia, abbandonata da molto tempo, sta per essere venduta all’asta e decide di reincontrare Agostino, amico d’infanzia, con l’intento di coinvolgerlo per non farsi portare via l’immobile.

Road movie che ha come tema centrale l’amicizia ma che non disdegna di parlare di molto d’altro come l’emigrazione, la ricerca delle origini, la riscoperta delle radici in una Europa in crisi di identità. Infatti, l’ambientazione spazia dai Paesi Bassi fino alla Sicilia passando attraverso le montagne trentine, grazie anche ad una fotografia cupa ma suggestiva ed alla interpretazione dei due protagonisti. Marchioni descrive un personaggio schivo, devastato interiormente, che si sta ricostruendo e va alla ricerca dell’unica persona importante della sua vita: l’amico di infanzia con cui ha condiviso i sogni che la vita si è occupata di spezzare. Analogamente il camionista di D’Amore ha il suo segreto, l’omosessualità, che svela nell’incontro con il passato, ritrovando così serenità.

Troppo spesso il racconto scade nel didascalico, nella spiegazione non necessaria e, se vogliamo, nella banalità dei dialoghi perdendo di vista l’identità che, invece, il protagonista ritrova nel finale. La regia appassionata di Catania non riempie i dialoghi che non sono silenzi pieni di significato, ma solo vuoti da riempire.

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