Debito di sangue – Cuore

Il nostro parere

Debito di sangue (2002) USA di Clint Eastwood

Un ex agente dell’FBI è sulle tracce di un assassino, responsabile della morte della donna che gli ha donato il cuore. Questo lo rimanda ad un serial killer che insegue da troppo tempo.

Anche quando manca parzialmente la mira, Eastwood non è mai banale. In questo giallo molto classico e canonico, inserisce degli elementi interessanti che rendono necessario vedere il film. Terry, l’ex agente, è la versione anziana di Callaghan e anche di Frank, protagonista di Nel centro del mirino. Sono classi personaggi resi grandi dall’attore e diventati un marchio di fabbrica per lui.

Questa riflessione di carattere metacinematografico (voluta?) influenza inevitabilmente lo sguardo dello spettatore affezionato che non può non leggere in controluce le motivazioni del personaggio, seguendo la logica dell’indagine,  il suo accanimento personale per la giustizia e la verità. Piccole notazioni qua e là, fiammate nei dialoghi e alcune scene di spessore sono poi il contorno di una vicenda un po’ spenta.

Il colpo di scena finale è legato alla debolezza del libro, abbastanza incolore, da cui è tratta l’opera. Se si pensa che le regie successive sono (in infilata) Mystic River, Million Dollar Baby, Flags of our fathers, Lettere da Iwo Jima, Changeling e Gran Torino, si capisce che questo film era propedeutico al momento più splendente della sua carriera.

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