Darkest minds – Un futuro distopico di troppo

Il nostro parere

Darkest minds (2018) USA di Jennifer Yuh Nelson

Un’improvvisa malattia stermina il 99% dei bambini nel mondo, lasciando i sopravvissuti in possesso di straordinari poteri. Il governo cerca di estirpare il virus, ma dopo i tentativi fallimentari, decide di costruire dei campi di lavoro dove rinchiudere i ragazzi facendoli così crescere lontano dal resto della popolazione. Ruby, ha dei poteri enormi ma per salvarsi fugge dal campo e scopre che non è tutto come sembra.
Riusciremo a reggere l’ondata di ragazzine indomite e coraggiose che in un futuro distopico devono fare la rivoluzione per sopravvivere? Hunger games è stato il primo di queste serie tratte da libri di discreto successo e dal nullo valore letterario. La ripetitività delle situazioni narrative, delle relazioni tra personaggi sono pericolosamente sovrapponibili creando rapidamente un effetto noia, un deja vu che spinge a rifiutare l’opera tout court, lasciandola confinata a moda passeggera tra le teenager di tutto il mondo.
Con Darkest minds siamo già agli epigoni, ad una triste litania di colpi di scena, facilmente intuibili se non fosse che nella vicenda si inseriscono fatti assurdi e senza logica narrativa. Nessuno spiega mai perchè succede quel che succede. Si da per scontato il desiderio di potere ma con motivazioni risibili  e ridicole, quando ci sono. Il cattivo è cattivo e basta, gli antagonisti lottano per cause altrettanto scadenti ma non si capisce perchè siano contro i cattivi. I buoni sono buoni ma in modo così melenso da sembrare appena usciti dalle immagini di Peynet, ma senza grazia e poesia.
Francamente si spera che Ruby venga ammazzata rapidamente in modo da spegnere la nostra agonia. Oppure si spegne il film.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email