Cocaine – La vera storia di White Boy Rick

Il nostro parere

Cocaine – La vera storia di White Boy Rick (2018) USA di Yann Demange

La pellicola narra la storia di Richard Wershe Jr., conosciuto come “White Boy Rick”, che nel 1984 divenne il più giovane informatore dell’FBI all’età di 14 anni.

All’esordio ad Hollywood, Demange sceglie di raccontare le cause per cui un ragazzo è diventato un carcerato per oltre 30 anni nonostante fosse un informatore dell’FBI e la sua storia criminale iniziasse quando lui aveva solo 14 anni. Il dramma del protagonista assuege a simbolo delle vittime di un sistema corrotto e inefficiente che distrugge i più deboli, emarginati ed esposti alle lusinghe del malaffare.

Può sembrare un riassunto semplicistico del film ed in parte lo è ma non del tutto. Il regista, in effetti, lavora sui dettarli dell’ambiente sociale e culturale in cui Rick cresce, senza moralità e guida, portato solo a delinquere esattamente come il padre, piccolo trafficante di armi. Questo aspetto viene reso con stile realista, semidocumentaristico grazie anche alla fotografia sporca. ma si percepisce che serve solo a distaccare lo spettatore dalle vicende umane del ragazzo. Il realismo svanisce poco alla volta e ci abbandona. Piuttosto che rimanere coinvolti ci si perde nella sceneggiatura didascalica che scade talvolta nella freddezza. Le interpretazioni eccessive stridono in parte con la vicenda compresa quella di McConaughey.

 

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