Capitano Koblic – Tra Western e desaparecido

Il nostro parere

Capitano Koblic (2016) ARG di Sebastian Borensztein

Nel 1977, durante la dittatura argentina, un ex pilota della Marina disobbedisce agli ordini e diventa un ricercato. Nascostosi in un piccolo centro della provincia, la sua presenza attira l’attenzione di un maresciallo locale, corrotto e violento.

Piccolo film di qualità proveniente dall’interessante Argentina. Il Sudamerica si conferma terra di nuovi cineasti. A fare da supporto due grandi attori. Il primo è il conosciutissimo Ricardo Darin, icona del cinema della sua nazione, sempre misurato e di spessore, il secondo è il meno conosciuto Oscar Martinez, capace di dare un taglio laido ed inquietante ad un personaggio apparentemente minore.

Il regista riesce a costruire un’opera serrata con toni che vanno dal noir al western, danto però anche un forte riscontro sugli anni più bui della dittatura dei generali. Un film di “genere” che sa descrivere un popolo e un periodo storico senza indulgere in sentimentalismi e ricami.

Il risveglio della coscienza di un uomo è il risveglio di una nazione. I personaggi assumono una valenza simbolica e austera in un clima teso e opprimente. Il finale è un lampo di luce.

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