Caccia spietata. Western anomalo

Il nostro parere

Caccia spietata (2006) USA di David Von Ancken

Il colonnello Carver insegue insieme ad altri quattro pistoleri Gideon, colpevole di avergli ucciso la famiglia durante la guerra civile americana. Gideon è costretto ad un’affannosa fuga attraverso la natura più avversa, pedinato e ferito dal suo mortale nemico. Grazie al suo istinto di sopravvivenza e alla sua abilità riesce, però, ad eliminare i suoi inseguitori fino all’inevitabile confronto finale in cui i due dovranno regolare anche i conti del passato, fatto di dolori, rimorsi e rimpianti.

Si tratta di un western anomalo quasi completamente basato sull’adrenalinico inseguimento che viene ambientato in una natura selvaggia, protagonista insieme agli attori del film. Von Ancken punta molto su questo aspetto variando le condizioni in cui i protagonisti si muovono. Passiamo, infatti, dalla montagna innevata, immersa nel profondo inverno, al deserto, con un caldo assoluto ed atroce che confonde la mente e gli uomini.

La parte finale vira improvvisamente sul metafisico, abbandonando l’aspetto violento, fisico dell’odio che anima Carver per affrontare una parte spirituale abbastanza imprevista. Questa scelta, per quanto originale, spiazza e non si sposa con il resto del film lasciando sorpresi e insoddisfatti.

Lodevole l’impegno dei due attori protagonisti, anche se Liam Neeson sembra un bulimico del cinema.

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