Bulli e pupe. Colori e musica

Il nostro parere

Bulli e pupe (1955) USA di Joseph Mankiewicz

Unica digressione di Mankiewicz nel musical con protagonista Marlon Brando in un ruolo borderline anche per lui. Brando, all’epoca, era uno dei divi più ricercati, ma difettava di voce e ritmo nella danza, a differenza di Sinatra che si ritaglia su misura il ruolo di comprimario con dignità e sicurezza.

L’opera teatrale è stata comprata da Goldwyn che pensava di rinnovare il genere con un regista “intellettuale”. Il film, invece, si presenta molto classico nella costruzione, poggiandosi sulle coreografie di Michael Kidd, utilizzate come elemento rivelatore del sottobosco biscazziere di Times Square. Brillante la fotografia di Harry Stradling Sr. che punta su colori accesi e caldi, una vera gioia per gli occhi.

 La storia è proprio essenziale. Sky, affascinante giocatore, scommette con Nathan di poter conquistare Sara, una dolce fanciulla a capo di una missione dell’esercito della salvezza. Mentre Sky sta corteggiando la ragazza, Nathan usa la missione come bisca mettendo nei guai Sara. Naturalmente tutto si risolverà per il meglio con Sky che si innamora perdutamente, ricambiato, e si redime. Meno Nathan che si pente e sposa la sua fidanzata storica, ma si capisce che non riesce proprio ad abbandonare certi vizi.

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