Brancaleone alle crociate. Medioevo di maniera

Il nostro parere

Brancaleone alle crociate (1970) ITA di Mario Monicelli

Brancaleone da Norcia e la sua armata di sbandati ritornano protagonisti con la partenza del buffonesco condottiero per le Crociate, con il desiderio di liberare il Santo Sepolcro. Nel suo viaggio trova una strega, un bambino con il suo improbabile assassino, un lebbroso (che poi si rivelerà una bellissima dama) e, soprattutto, la morte che gli da tempo sei settimane per trovare un decesso glorioso, in combattimento, prima di intervenire direttamente.

Seguito meno fortunato de L’armata Brancaleone, è ancora una passeggiata in un medioevo farsesco e grottesco in cui i personaggi, utilizzando il grammelot inventato per l’occasione che si rifa a testi coevi, rappresentano archetipi ed esempi della realtà contemporanea. Inoltre, Monicelli, grazie alla sceneggiatura di Age e Scarpelli, non manca di omaggiare testi (Divina Commedia tra le altre) e film (come non citare Il settimo sigillo) per costruire un fitto reticolo di citazioni atte a coprire un vero divertissement. Commedia di indubbio spessore sia per la qualità degli interpreti che per la narrazione ironica e le riprese mai banali.

 

 

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