Boogie nights – L’altra Hollywood

Il nostro parere

Boogie nights (1998) USA di Paul Thomas Anderson

L’ascesa e la caduta di un giovane pornoattore, guidato al successo da un produttore, ma rovinato dall’avidità e dal suo ego durante gli anni 70 nella San Fernando Valley. Ispirato alla vita di John Holmes, è l’avvio della folgorante carriera di Paul Thomas Anderson.

Boogie nights rivisto dopo tanti anni si mostra con i suoi difetti, ma resta un grande film con un impatto notevole, grazie ai numerosi piani sequenza e al montaggio che sa unire brillantemente la musica anni 70/80 agli eventi che si srotolano durante l’opera.
E’ un film amaro e disilluso sulla fine di un sogno, l’ingenuità di un gruppo di anarcoide che pensava di fare “arte” dirompente, ma stava solo precipitando nella propria profonda infelicità. Il personaggio di Eddie (Dirk Diggler) è ispirato in gran parte a John Holmes, star superdotata degli anni 80 morto di Aids a 44 anni, e alle sue disavventure.
A questo elemento storico, Anderson aggiunge le sue riflessioni personali e le sue ossessioni che ormai conosciamo bene, in una rappresentazione magniloquente dove una miriade di personaggi percorre lo schermo  con sorti diverse.
L’unica cosa in comune è l’angoscia di vivere che trasmettono, con un senso di inadeguatezza rispetto alla società che li disprezza.
Il film non è l’ascesa di un attore, sia pure pornografico, ma è la discesa agli inferi di un intero mondo con le sue miserie,  le sue nefandezze.
La grandezza di Anderson sta nel fornirci una serie di ritratti umani netti, con uno sguardo comprensivo, che sa restituire con umanità un mondo sommerso. La galleria di caratteri mostrata, e lo stuolo di grandissimi attori che li interpreta, è di assoluto valore.

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