Benvenuti a casa mia – L’esempio

Il nostro parere

Benvenuti a casa mia (2017) FRA di Philippe de Chauveron

Durante un dibattito televisivo al quale partecipa per promuovere il suo nuovo libro, Jean-Etienne Fougerole, uno scrittore sposato con una ricca ereditiera, viene sfidato a ospitare in casa propria una famiglia rom.
Una simpatica commedia con il timbro di Christian Clavier, ormai affermato presso il pubblico francese. Il suo stile unisce un minimo di impegno civile, riflessione sociale con i tempi della commedia. L’istrionismo del protagonista fa il resto: ci pensa lui a giostrare i luoghi comuni, le semplificazioni della scrittura che lavora sui clichè senza mai effettivamente approfondirli.
Il lieto fine è sempre dietro la porta così come la risoluzione di problemi enormi che funestano il quadro politico ed intellettuale dell’occidente. Alla fine, si suggerisce, basta un poco di buon senso e di adattamento per riuscire a trovarsi a metà strada, garantendo a tutti la felicità.
Magari fosse così. In realtà, se da un lato si fustigano gli uomini di sinistra con il portafoglio a destra, così come i vuoti intellettualismi di un ceto borghese che fa del politicamente corretto una ipocrita bandiera, dall’altro lato si semplifica e si banalizzano problemi e situazioni.

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