Bassa marea. La solitudine

Il nostro parere

Bassa marea (2012) ITA di Roberto Minervini

Secondo film della cosiddetta “trilogia texana”, Bassa marea è una commistione tra fiction e documentario. Minervini è un regista anomalo, da molti anni stabilito negli USA, che dirige film con una fortissima componente realista. I personaggi che riprende sono reali, reali le loro vite che il regista accompagna, riprendendo centinaia di ore che successivamente vengono rimontate assumendo solo in quel frangente la sembianza di una fiction, o meglio di un filo narrativo.

L’autore viene così definito: “Guidato da quella che definisce come la medesima etica del reporter di guerra Minervini riprende tutto quello che si trova davanti senza farsi domande o porsi limiti. Come le foto raccontano una storia in un attimo, alle volte volendo essere dure e intendendo scatenare uno shock in chi le guarda, così i suoi film non si tirano mai indietro.  Si tratta di un cinema come non lo fa nessuno e non l’ha mai fatto nessuno, che si fonde con la vita personale del regista.”

Si può vedere perciò un vero atto sessuale, oppure un vero bambino che vive una vita disperata, senza possibilità di riscatto. Lo sguardo del regista non è complice e neppure moralista: il suo tentativo è di farci conoscere gli emarginati ed un mondo che non dovrebbe esistere. Un cinema molto politico.

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