Ave Cesare. Golden Hollywood

Il nostro parere

Ave Cesare (2016) USA di Joel e Ethan Coen

Una commedia ambientata negli ultimi anni dell’Età d’Oro di Hollywood. “Ave, Cesare!” racconta di una giornata nella vita di un “fixer”, ovvero di un faccendiere di uno studio cinematografico alle prese con numerosi problemi da risolvere.

I Coen avevano già narrato Hollywood con feroce sarcasmo e sguardo nostalgico in Barton Fink ma qua lavorano sul recupero dei generi del mondo delle Major con una intelligenza ed ironia rare da ammirare sullo schermo. Hanno dato alla luce, infatti, ad una commedia quasi geniale nel suo concepimento, adatto sia al comune spettatore che all’appassionato di genere. La Hollywood ripresa è quella al massimo della sua potenza, ricca della magia incantatrice dello star system, creato da stampa e propaganda. Dietro a tutto questo i Coen ritraggono ancora un mondo vuoto popolato non da eroi ma da persone senza qualità se non la fotogenia. E i numerosi camei di grandi attori permette loro di dare ritratti appena accennati ma vivissimi. Come dimenticare, infatti, la diva che richiama Esther Williams, interpretata dalla Johannson che si esprime come una lavandaia? E la stella vuota e idiota (disegnata visivamente su Clark Gable) di George Clooney che si fa rapidamente convertire al marxismo in quanto assolutamente ignorante di qualsiasi ideologia o visione politica?

Il grottesco rapimento e la conseguente derisione dei comunisti hollywoodiani, ridicoli e pretenziosi, permettono ai Coen di lanciare strali nascosti e puntuti al maccartismo e ad una certa visione della politica che porterà alla presidenza Trump. Tutto questo avviene però con mano leggera e virtuosa. L’immersione vintage nella Hollywood d’oro permette ai Coen una passeggiata nei generi di cui riproducono, con brillantezza e virtuosismo, una scena archetipica. I richiami ai numeri musicali della Williams e di Gene Kelly, il western che si ispira più a Tom Mix che a Wayne e le altre numerose chicche sparse qua e là per la pellicola sono l’elemento più riuscito di Ave Cesare. Impareggiabile è poi la parodia del genere biblico con un Gesù che non è mai visibile ma che dice una delle battute più belle del film per arguzia.
Potrà forse non essere il capolavoro dei Coen ma Ave Cesare è un gioiello perchè mescola nostalgia e divertimento in un impasto di storia che è la celebrazione della macchina del cinema americano. Fantastici tutti gli attori.

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