Assalto al potere 3 – Ancora tu?

Il nostro parere

Assalto al potere 3 (2019) USA di Ric Roman Waugh

Le autorità arrestano l’agente FBI Mike Banning, accusato di aver tentato l’omicidio del Presidente degli Stati Uniti. Dopo essere fuggito, l’uomo, innocente, tenta di scoprire la verità, salvare il proprio onore e sventare un colpo di stato.
Si vede che Gerard Butler ci tiene a questo personaggio visto che lo ha resuscitato per la terza volta producendo anche il film. Non che i precedenti episodi fossero riusciti così bene per autorizzarlo ad essere così orgoglioso però Fuqua aveva dato un minimo di stile e il secondo episodio, diretto da Najafi, poteva ancora contare sull’effetto sorpresa. Qua, invece, non c’è proprio nulla se togli un bel po’ di esplosioni e sparatorie.
Tacciamo sulla strage iniziale dove l’intero apparato di sicurezza presidenziale viene fatto fuori da un sedicente contractor privato, saltiamo il fatto che un uomo in coma da giorni si risvegli giusto in tempo per vedere Banning, per poi girare tranquillamente come se nulla fosse avvenuto (perchè diavolo era in coma allora?), però l’imperdonabile sta nel indulgere nei peggiori stereotipi. Il cattivo si capisce 10 secondi dopo l’apparizione, il burattinaio dopo 4 secondi dalla prima battuta.
Insomma, la trama è terribile, la sceneggiatura spaventosa e la regia solo professionale. Non basta poi la lunga lista del cast per rendere digeribile quello che non può essere digerito.

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