Personaggi italiani del cinema morti nel 2022

Ezio Frigerio (Erba, 16 luglio 1930 – Lecco, 2 febbraio 2022) Tra i giganti della scenografia italiana. La sua attività inizia al Piccolo Teatro di Milano, quando Giorgio Strehler gli affida il disegno dei costumi per lo spettacolo La casa di Bernarda Alba di García Lorca, con la regia dello stesso Strehler e le scene di Luciano Damiani. Continua così per qualche anno la sua attività di costumista, per poi debuttare come scenografo nel 1966 con i Capuleti e Montecchi di Bellini per la regia di Renato Castellani e sotto la direzione di Claudio Abbado; alla Scala Frigerio realizzerà le sue opere più importanti. Al Piccolo Teatro realizza nel 1968 Il gigante e la montagna di Pirandello, che verrà in un secondo tempo rappresentato con successo a New York e in alcune città europee. Trasferitosi a Roma conosce Vittorio De Sica, col quale realizza la scenografia di Liolà di Luigi Pirandello. Da quel momento si dedica alla scenografia di alcuni importanti film quali I sequestrati d’Altona, Ieri, oggi e domani, Il boom. In questo periodo stringe amicizia anche con Edoardo De Filippo, di cui realizzerà la scenografia di vari spettacoli in Italia e all’estero. Divenuto famoso in ambito internazionale, si dedica al balletto grazie alla collaborazione col coreografo Roland Petit, per il quale realizza Coppelia, Lo Schiaccianoci, Nana all’Opéra di Parigi; qui conosce Rudolf Nureyev, con il quale curerà molti balletti. In Francia conosce anche Roger Planchon, regista del teatro francese, con il quale lavorerà a opere come No Man’s Land, Athalie, Don Juan e Jean Dardin, che riceverà il premio Molière e il premio della critica per miglior scenografia. Nel 1972 sposa la costumista Franca Squarciapino. Importante è la sua collaborazione con l’Opéra di Parigi dove inaugurerà il “Teatro Garnier Rinnovato” (Epoca Liebermann, 1975) con Le Nozze di Figaro, che riscosse un enorme successo (regia di Giorgio Strehler) e che forse si può definire lo spettacolo che segna una nuova maniera di fare la scenografia lirica in Francia. Ha disegnato dietro incarico della Fondazione Nureyev la tomba del grande danzatore, che riposa nel cimitero di Parigi. L’attività cinematografica del maestro ha avuto una presenza importante nel cinema dove ha lavorato con alcuni registi di questa arte di grande importanza; oltre a De Sica, Bolognini (Madamigella di Maupin), Cavani (San Francesco, I cannibali, Galileo) e Bernardo Bertolucci, con il quale ha realizzato nella qualità di production designer Novecento. La collaborazione con Jean-Paul Rappenau per il Cyrano de Bergerac (1991) gli fa ottenere la nomination per l’Oscar e per i BAFTA, oltre a fargli conseguire il David di Donatello ed il César per la migliore scenografia.

Mario Carlini (Quercianella, 31 marzo 1943 – Fonte Nuova, 13 gennaio 2022) Dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza a Pisa si iscrive all’Accademia di costume e di moda di Roma divenendo assistente di Dario Cecchi in vari film. Debutta quindi come costumista in Marcia trionfale di Marco Bellocchio. Dal 2001 è vice presidente dell’Accademia di costume e di moda di Roma. Ha lavorato sia nell’ambito del cinema sia in teatro e televisione. Ha ricevuto varie nomination al David di Donatello nel 1982, 1984, 2003 e 2009 oltre a ricevere altri premi e nomination ai APEX Awards e ai Premio KINEO Diamanti. Ha lavorato in diversi film di Festa Campanile tra cui Il ladrone e Sahara (1983) produzione internazionale per la regia di Andrew McLaglen.

Maurizio Marchitelli (Roma, 6 febbraio 1949 – Roma, 21 febbraio 2022) Ha cominciato la sua carriera come costumista per il film Spettri (1987), poi ha fatto le sue prime scenografie per i registi Alessandro D’Alatri, (Americano rosso) e Leone Pompucci (Mille bolle blu, Camerieri). Dal 1995 ha realizzato delle scenografie soprattutto per dei film di Carlo Verdone. Ha lavorato per la maggior parte per il cinema, con alcune scenografie televisive (Nel nome del male, Amiche davvero!!, Dio vede e provvede).

Gianfranco Piccioli (Viareggio, 26 febbraio 1944 – 27 novembre 2022) produttore, regista e sceneggiatore. Negli anni Settanta diresse tre film: Le ultime ore di una vergine (1972, noto anche come Doppio a metà), Il fiore dai petali d’acciaio (1973) e Puttana galera! (1976). Successivamente passò alla produzione: sul set dell’ultimo film diretto aveva conosciuto Sergio Citti, fratello di Franco che recitava nella pellicola, e gli produrrà tre opere. Il suo esordio come produttore avvenne proprio con la commedia di Citti Casotto, del 1977. Fu in seguito anche produttore per Davide Ferrario, Maurizio Ponzi, Alessandro Benvenuti e soprattutto Francesco Nuti: con quest’ultimo portò sul grande schermo cinque commedie che raggiunsero sempre la vetta del box-office.

Blasco Giurato (Roma, 7 giugno 1941 – Roma, 26 dicembre 2022) è stato un direttore della fotografia. Raggiunse la notorietà lavorando insieme a Giuseppe Tornatore nel film Nuovo Cinema Paradiso, film per il quale ottenne anche una nomination al BAFTA. Con Tornatore ha  collaborato anche per Il camorrista e Una pura formalità. Era figlio del diplomatico Giovanni Giurato e fratello del noto giornalista Luca Giurato, mentre suo nonno materno era il drammaturgo Giovacchino Forzano. Ha lavorato, tra gli altri, con Zaccaro (Il carniere), Wertmuller (Ferdinando e Carolina), Pupi Avati (Il bambino cattivo, Un ragazzo d’oro).

Vieri Razzini (Firenze, 1940 – Firenze, 7 luglio 2022) è stato un critico cinematografico, giornalista, scrittore, sceneggiatore, soggettista, traduttore, produttore cinematografico e autore televisivo italiano. Si è occupato a lungo di programmazione nel settore cinema per Raitre. È apparso anche come attore nel film del 1991 La riffa. Con il socio Cesare Petrillo fondò nel 2000 la casa di distribuzione cinematografica Teodora Film, che ha portato nelle sale italiane numerose pellicole indipendenti, nazionali ed internazionali (alcune anche co-prodotte dalla società) come Città nuda, Irina Palm, Amour, Tomboy, Ricky – Una storia d’amore e libertà, In un mondo migliore, nonché riedizioni di classici come Vogliamo vivere!. La sua immensa cultura cinematografica e la sua vena pedagogica ha fatto innamorare del cinema classico tantissime persone

Armenia Balducci (Roma, 4 luglio 1937 – Roma, 29 luglio 2022), è stata una sceneggiatrice, attrice e regista italiana. Fu per molti anni compagna di Gian Maria Volonté e come sceneggiatrice lavorò con il regista Giuseppe Ferrara. Attrice per film come Un giorno in pretura (1953), Anni facili (1953) e Sacco e Vanzetti (1971), ha poi scritto le sceneggiature di 4 film di Ferrara tra cui Il caso Moro (1986).

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