Allied

Il nostro parere

Allied (2016) USA di Robert Zemeckis

Seconda guerra mondiale. L’ufficiale statunitense Max Vatan è in missione segreta in Marocco. Si unisce a Marianne, eroina della resistenza francese per eliminare un diplomatico nazista nelle zone occupate delle colonie francesi. Una volta raggiunto lo scopo, i due devono fuggire in Inghilterra. L’amore fa, però, capolino portandoli fino al matrimonio e alla nascita della loro figlia. Improvvisamente tutto si spezza poiché il comando alleato sospetta Marianne di essere una spia al soldo della Germania. Max è lacerato dal dubbio.

Che è successo a Zemeckis? Ha dimenticato come si fa un grande film dopo le pellicole girate con la tecnica della motion capture, non ha trovato di meglio che rifugiarsi in pellicole ben girate ma decisamente convenzionali, professionalmente impeccabili ma svuotate di anima, di passione. Già in Flight e The walk si era notata questa tendenza. Anche lì belle immagini che non danno un quadro complessivo, una resa attoriale sempre ottima che però non diventa mai notevole performance. In questa occasione manca tensione emotiva, si avverte un certo disinteresse per le vicende dei protagonisti, spenti e smarriti

Non si può criticare Zemeckis ma non si può fare a meno di trovarlo spento e rabbuiato rispetto ai tanti classici che ha diretto in passato.

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