7 sconosciuti a El Royale – Anni 60

Il nostro parere

7 sconosciuti a El Royale (2018) USA di Drew Goddard

Sette estranei, ognuno con un segreto, incrociano i propri destini in un fatiscente albergo di Lake Tahoe, nella California degli anni Sessanta. Nel corso di una notte, tutti hanno la possibilità di redimere le proprie esistenze.

Il film merita un discorso a parte per la bellissima scenografia e la musica ammiccante e avvolgente che segue la storia, segnando con intelligenza l’evoluzione musicale degli anni 60. In particolare, il set dell’opera è un magnifico divertissement dell’epoca con una ricchezza di dettagli relativi alle macchine, gli arredi, i colori, il decor che lascia sbalorditi e affascinati.

Dopo di questo bisogna annotare che Goddard, anche sceneggiatore, ha voluto infilare tutti gli elementi dell’hardboiled dei sixties: quindi il ruolo invasivo dell’FBI, un richiamo evidente a JFK, la citazione della setta di Charles Manson, la musica nera e la discriminazione razziale, una specie di dark lady hippies, nonchè il Vietnam e il classico antieroe ormai in decadenza fisica e intellettuale.

Tutta questa ricchezza citazionista diventa anche troppo nello sviluppo della trama scemando di fatto tutti i presunti colpi di scena, che colpi di scena non sono mai. Proprio questo aspetto fa capire che il copione ha prevalso sulla messa in scena che è bellissima dal punto di vista formale, ma non è così abile nella profondità dell’opera che preferisce appunto la superficialità dell’aspetto che agli elementi emozionali.

Il film è divertente perciò, stupefacente nella sua rappresentazione, ma rischia di restare un gioco di società e poco più.

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